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venerdì 03 febbraio 2017
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Viaggio in Etiopia
Martedì 06 Marzo 2007 PDF Stampa E-mail

Tanti auguri Luca da zio upo e zia oi !!!!

Sveglia alle 5.40 e colazione alle 6.00. Dopo la nottata  non siamo in ottima forma, ma almeno Lory sta meglio.
Partenza alle 6.40 da Nazaret , dobbiamo raggiungere Ticho a 200km circa di distanza, la strada è per il 90% senza asfalto, 3 ore esatte di viaggio, ci è sembrato di essere in un documentario.
Per tutto il tragitto abbiamo attraversato zone rurali dove abbiamo ammirato capanne di tutti i generi, animali d’allevamento, fiumi, cascate….qualcosa di inimmaginabile.
La gente del posto ci guarda e ci scruta come se fossimo extraterrestri, forse per i piccoli neretti che si affacciano alle porte delle loro capanne (5 o 6 figli per famiglia) lo siamo veramente….Magari è la prima volta che vedono un bianco o la seconda al massimo !!!
Arriviamo a Ticho, 2.600 mt di altezza, un insieme di capanne e qualche struttura in mattoni.
Parcheggiamo nel cortile dello stabile adibito ad ufficio della Wateraid.
Solo in quel momento ci rendiamo conto che ci stavano aspettando, erano ansiosi di conoscere e ringraziare le persone che avevano portato l’acqua nel loro villaggio.
Per una popolazione poco più che indigena, le persone che oggi erano lì, rappresentavano l’acqua, la vita.
Faccio una piccola parentesi sulla Wateraid per spiegare cosa progetta e realizza.
Per prima cosa diciamo che è un Organizzazione Non Governativa, finanziata unicamente da contributi volontari di privati e non. Il  loro compito qui in Etiopia ed in molte altre parti dell’Africa è quello di cercare fonti naturali d’acqua e portarle, tramite appositi circuiti idrici (diciamo per gravità), ai villaggi che ne sono privi.

Dopo un breve briefing sugli sviluppi del progetto, ci portano a visitare la scuola del villaggio, 2.300 bambini, dai 6 ai 10 anni !!!!
Un centinaio di loro sono disposti in 2 file parallele, attraversiamo questa via mentre cantano e suonano una canzone locale e mentre gettano dei petali di fiori lungo il nostro cammino….veramente commovente!!
Ci portano a vedere lo sviluppo igienico della scuola, delle latrine circondate da un recinto di canne e provviste all’esterno di taniche d’acqua con rubinetto.
Finito il tour  nella scuola ci dirigiamo verso le fonti d’acqua, in alta quota, più di un ora per fare 11 km siamo passati da 2.600mt di altezza a 3.750mt, altro che montagne russe!!!!
Panorami incontaminati che impressionano per la loro bellezza.
Dopo aver visto i lavori fatti sulle fonti d’acqua torniamo indietro, un’altra ora di montagne russe con una sosta intermedia per vedere un’altra latrina, costruita al di fuori di una capanna, per loro una vera e propria innovazione igienica. Il padrone della casa-capanna ci offre del latte fermentato (quindi yogurt) delle sue capre e una specie di cus-cus fatto con grano lesso e formaggio fuso, non male!!
Torniamo in paese, ci stavano aspettando per il pranzo; entriamo in una specie di bar e ci viene subito servita la solita angera con lenticchie, patate arrosto e barbabietola, per fortuna c’era anche il pane fatto a casa, eccezionale!
Con il loro particolare rito ci preparano il cafè, ringraziano nuovamente la Wateraid per tutto quello che ha fatto per loro e ci lasciano un pensierino locale, troppo carini ed ospitali !!!
Con la mia collega torno nel loro ufficio per risolvere un problema sul PC. Verso le 16.30, stanchi morti, prendiamo la strada del ritorno, il paesaggio è suggestivo e il tramonto incantevole, mai vista  una cosa del genere!!!
Ad un certo punto vediamo una iena sulla strada, non crediamo ai nostri occhi, spettacolare, l’autista rallenta, si ferma ma la iena scappa, riusciamo solo a fotografarla da lontano.
Per concludere in bellezza la giornata a mezz’ora da Nazaret l’altra jeep buca una gomma, ci fermiamo per aiutarli e nello stesso momento ci raccontano che incidentalmente hanno ucciso una capretta che attraversava la strada.
Arriviamo in albergo alle 9.00 ceniamo e corriamo a farci una doccia, siamo pieni di terra e poi….. buona notte, la giornata è stata lunga, faticosa e nello stesso tempo indimenticabile….

 

 
Lunedì 05 Marzo 2007 PDF Stampa E-mail

Sveglia alle 7.00 prepariamo le valige e andiamo in ufficio, la partenza è programmata per 14.30, ma come al solito il tempo qui è una cosa aleatoria, infatti si parte alle 16.30!!!
Siamo in 9, partiamo dall’ufficio con due jeep e arriviamo a Nazaret alle 18.00 circa, ceniamo tutti insieme e poi a letto presto, la sveglia domani suonerà alle 5.40 del mattino.
Loredana si sente male, forse qualcosa che ha mangiato,  passiamo praticamente tutta le notte in bianco e alla fine, dopo un po’ di impacchi caldi al pancino, riusciamo a dormire 2/3 orette.

 

 
Domenica 04 Marzo 2007 PDF Stampa E-mail

Ci  alziamo alla solita ora, colazione e visita all’aeroporto….magari fosse arrivata la nostra valigia!!!!... nessuna valigia e ancora non sanno dirci dov’è e se esiste ancora.
Torniamo in albergo, ci colleghiamo ad internet e rispondiamo ad un po’ di e-mail. Chiamiamo Thomas e gli chiediamo se viene a pranzo con noi.
Verso mezzogiorno arriva, gli faccio vedere la mia relazione da presentare alla Wateraid e ne discutiamo un po’ insieme, Thomas conosce bene le persone e l’ambiente, ha lavorato lì per un anno come consulente. Nel  frattempo arriva Olivìer e andiamo a pranzo da Don Vito.
Nel pomeriggio torniamo in albergo e terminiamo il lavoro. Verso le 17.00 vado in camera e cerco di non svegliare Lory che riposava.
Verso le 20.00 ci viene a prendere Thomas e ci porta in un ristorante locale etiopico, molto particolare (per noi, non per  loro). Siamo gli unici bianchi, non ci sentiamo  più a disagio, ci siamo abituati, ma la gente ci scruta. Nel locale non ci sono tavoli, solo un grande piatto posizionato sopra una cesta, dove mangiamo tutti insieme, con le mani…ovviamente  !!!
Finalmente assaggiamo il loro liquore locale a base di miele, che schifo!!
Dopo la mangiata ce ne torniamo in albergo, domani mattina ci dobbiamo alzare presto per preparare le valige, infatti, nel pomeriggio andremo a Ticho vicino Nazaret a circa 300 km a sud di Addis per visionare un progetto della Wateraid.
Il viaggio durerà tre giorni, andremo con la Jeep dell’ufficio e verrà anche il mio capo con altri colleghi di lavoro.

 

 
Sabato 03 Marzo 2007 PDF Stampa E-mail

L’orario della sveglia è sempre lo stesso ed il motivo pure..
Invitiamo a colazione il nostro amico Thomas, sicuramente la persona più cara che abbiamo incontrato fino ad ora, poi tutti insieme andiamo ad Entoto il punto più alto di Addis, 2.800mt, rimaniamo senza fiato, un po’ per la visuale e un po’ per l’altezza…
Ci facciamo una bella camminata in mezzo ad un bosco di Eucalipto, la terra è rosso porpora, bellissima vegetazione incontaminata, all’uscita dal bosco tre bambini ci vengono incontro e ci chiedono i soldini, con pochi centesimi si accontentano e se ne tornano a giocare tra di loro.
Torniamo in città e Thomas ci porta a vedere il suo appartamentino, ci scambiamo un po’ di file utili e ci riaccompagna in albergo dove ci spetta Olivìer che deve andare a comprare qualche regalino per il suo rientro a Londra . Ne approfittiamo, anche a noi servono un po’ di cose, così andiamo in un centro commerciale, compriamo il phon, dei pantaloni per Lory e alcune medicine e crema repellente per zanzare che ci serviranno per il viaggio di lunedì.
Dopo pranzo cerchiamo un mercatino locale che non troviamo, mentre ci dirigevano verso un negozietto di souvenir in ragazzetto mi si avvicina con un giornale aperto sopra la sua mano e cerca di aprirmi il marsupio; non ci riesce, eravamo stati prontamente avvertiti e sapevamo di questi ladruncoli.
Verso le 16.30 torniamo in albergo per riposare e poi nuovamente a cena con Olivìer, cucina italiana però !!!

 

 
Venerdì 02 Marzo 2007 PDF Stampa E-mail

Festa della liberazione…..avremmo potuto dormire di più visto che oggi non si lavora, ma invece solita messa alle 5.00 di mattino e in piedi alle 7.30 dopo due ore di dormiveglia….non li sopportiamo più !!!!
Andiamo a fare colazione e poi andiamo in piscina a farci una nuotata…pessima idea, non per la nuotata, ma per il sole che preso a 2.500 mt di altezza ci fa correre sotto l’ombrellone dopo 30 minuti di lettino; ustionati, tutti e due, ci vergogniamo ad andare in giro così rossi.
Dopo pranzo il nostro taxista Merte ci viene a prendere perché ci vuole portare a vedere una casa di un suo amico, ovviamente non ci piace, noi vorremo tornare a riposare in albergo e invece Merte ci porta da un Broker, un certo Micky che dice di avere delle belle case da farci vedere, noi andiamo, se dovessimo trovarne una più bella di quella che stiamo contrattando, ben venga…
Niente di fatto !!! Dalle 3.30 alle 7.30 del pomeriggio abbiamo girato tutta Addis senza trovare nulla, anzi ci hanno fatto vedere delle case che avevamo già visto.
Stanchi morti ce ne torniamo in albergo, abbiamo un quarto d’ora per cambiarci e sistemarci, alle 8,00 abbiamo un  appuntamento allo Juventus Club con Roxana (l’italo-etiopica) e Francesco.
Ritorno in albergo a  mezzanotte…che giornata quella di oggi !!!

 

 
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